ERRI E LA PAROLA CONTRARIA

“Uno scrittore ha in sorte una piccola voce pubblica. Può usarla per fare qualcosa di più della promozione delle sue opere. Suo ambito è la parola, allora gli spetta il compito di proteggere il diritto di tutti a esprimere la propria.” (“La parola contraria”, E. De Luca).
Roma – “La parola contraria” è il pamphlet che lo scrittore napoletano Erri De Luca ha pubblicato per difendersi apertamente dall’accusa di istigazione a delinquere per aver espresso, a mezzo stampa, il suo parere sulla vicenda della linea Tav e della Val di Susa.
“La Tav va sabotata”, ha affermato in alcune interviste e adesso rischia fino a cinque anni di carcere, perché secondo l’accusa “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, pubblicamente (ha, ndr) istigato a commettere più delitti e contravvenzioni ai danni della società LTF sas e del cantiere Tav LTF in località La Maddalena di Chiomonte (To), area di interesse strategico nazionale […]”. Secondo l’accusa, insomma, Erri de Luca con le sue parole avrebbe istigato e ispirato le azioni violente dei sostenitori del movimento No Tav in Val di Susa. “Rivendico il diritto di adoperare il verbo sabotare come pare e piace alla lingua italiana. Il suo impiego non è ristretto al significato di danneggiamento materiale, come pretendono i pubblici ministeri in questo caso – scrive Erri de Luca – L’accusa contro di me sabota il mio diritto costituzionale di parola contraria. Il verbo sabotare ha vasta applicazione in senso figurato e coincide con il significato di ostacolare. Bastava consultare il vocabolario per archiviare la denuncia sballata di una ditta francese”.

Dopo l’uscita di questo libro, tantissimi tra cittadini e intellettuali si sono stretti attorno a Erri de Luca. È nato anche un sito internet iostoconerri.net in cui sono raccolte tutte le dimostrazioni di sostegno e affetto verso lo scrittore incriminato, mentre sui social network si è diffuso l’hashtag #iostoconerri. L’incontro al Teatro del lido di Ostia di domenica 3 maggio (https://www.facebook.com/events/1576625849284588/) rientra nell’elenco dei tanti eventi che sono stati organizzati spontaneamente in tutta Italia per leggere il libro “La parola contraria” e sostenere così la battaglia di Erri De Luca in difesa della sua e della nostra libertà di parola contraria, intesa come libertà di dissenso.
“Ho espresso la mia opinione e vogliono condannarmi per questo – si legge alla fine del libro – Vittima è per ora l’articolo 21 della Costituzione italiana. Sono e resterò, anche se condannato, testimone di sabotaggio, cioè: di intralcio, di ostacolo, di impedimento della libertà di parola contraria”.
Chiara Ferraro
LA VIDEO INTERVISTA
A cura di Chiara Ferraro
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